Copertina
z2o Sara Zanin Gallery
La galleria z2o, si espande, anzi, raddoppia i suoi spazi espositivi. Dopo la sede principale, di via della Vetrina 21, si dota di un secondo spazio – z20 Project – al secondo piano di un edificio nel quartiere San Saba. Vi si accede passando per una sequenza di ambienti, disposti su tre livelli. Grazie ad una scala elicoidale in legno e metallo che mette tutto in collegamento, raccordando i tre piani: la casa della gallerista al piano terra, da cui si accede, lo spazio dei ragazzi e la galleria espositiva, più in alto. In questo caso la galleria è affancata da una piccola residenza per artista, pensata per ospitare la persona oltre che l’opera, l’artista oltre che l’arte. Un’ibridazione funzionale vincente, sia per quel che riguarda la grammatica spaziale che per il lavoro condotto dalla curatrice, che mette a disposizione un luogo dove accogliere, sviluppare ed esporre l’intero processo creativo. Un’operazione di ricucitura tra involucro preesistente e nuove funzioni, in cui le tracce sono mantenute volutamente visibili, perché i segni lasciati dal tempo generano identità, raccontano storie piene di storie. Una conversazione a più voci tra Sara Zanin e i Bevilacqua Architects, che insieme hanno lavorato per immaginare e realizzare uno spazio solo apparentemente neutro.
Osservandolo bene, infatti, è uno spazio dotato di un suo carattere intrinseco, capace di non andare in contrasto con le opere esposte ma anzi, mettersi a servizio delle stesse. Capace di offrire, cioè, la migliore quinta scenica possibile, la giusta atmosfera, il giusto balance illuminotecnico, attraverso l’equilibrio tra un sistema di lighting artifciale e grandi bucature quadrate, che inondano lo spazio di luce naturale diffusa. Il progetto dei Bevilacqua Architects si è concentrato proprio su questi aspetti, sul rispetto dell’esistente – come la scelta di lasciare intatti gli stucchi originali a sofftto o i marmi del pavimento, da cui si evince la precedente disposizione planimetrica – e sugli impianti, attraverso l’uso di domotica. Lo spazio si fa intelligente, effciente dal punto di vista delle performance, connesso e gestibile anche da remoto. Tracce sotto traccia.
CREDITI
Cliente: z2o, Sara Zanin
Collaboratori: Flavia Rosano, Daniele Giovagnoli, Alfonso Rodriguez
Direzione lavori: Michele Di Rienzo
Impresa esecutrice: Francia DO.RA.MA.
Progetto impianti: Pierluigi Bellucci, Emilio Leoncini
Arredi e falegnameria: Pazienza Michele – Falegnameria Pazienza
Illuminazione: Macrolux, Penta Architectural
Fotografia: ©Serena Eller Vainicher
Testi: “Tracce – Passato, presente e futuro” a cura di Giulia Mura
Le opere nelle immagini appartengono alla mostra Pier Paolo Calzolari.
Scritture produzione di tempere su sale a cura di z2o Project 16 dicembre 2020> 28 febbraio 2021